Le sfide delle Università cattoliche nel pensiero di Papa Francesco

Portogallo 2

Il Cardinale Prefetto della Congregazione per l’Educazione Cattolica recentemente ha visitato l’Università Cattolica Portoghese (Universidade Católica Portuguesa=UCP) dove ha tenuto una relazione sulle sfide delle Università cattoliche secondo il pensiero dell’attuale Pontefice.

Secondo il Card. Versaldi, il primo pensiero, ovvero, un atteggiamento che deve penetrare tutta la realtà accademica, è la disposizione all’evangelizzazione: l’Università deve essere missionaria. Con la Costituzione Apostolica Veritatis gaudium, anche se si riferisce direttamente alle Facoltà Ecclesiastiche, Papa Francesco chiama le istituzioni universitarie a questa “conversione missionaria” insieme a tutte le altre strutture della Chiesa. L’Università è in certo senso “un laboratorio culturale” dove “avviene l’inculturazione della fede e la evangelizzazione delle culture”. Il Prefetto ha elencato quattro criteri che Papa Francesco indica per il rinnovamento ed il rilancio del contributo che l’Università deve dare. Il primo parla del “cuore del kerigma” dal quale scendono tutti gli altri valori, “proprio da lì richiama gli studiosi a trarre conseguenze che arrivano a coinvolgere tutta la realtà creata evitando di isolare lo studio dalla concretezza del mondo intero che va riportato al progetto originario di Dio”. Il secondo criterio indicato dal Pontefice è quello del “dialogo a tutto campo” stando a significare che il messaggio evangelico non riguarda solo il contenuto dell’annuncio, ma comprende essenzialmente il modo dialogico di proporlo. Quindi, si concentra sulla metodica di insegnamento. Il Papa chiede, secondo il Cardinale, alle istituzioni accademiche ecclesiastiche di non rimanere indietro rispetto alle novità della ricerca e della comunicazione dei saperi, ma anzi ritenere questo dialogo avanzato e coraggioso come una impellenza della nuova evangelizzazione. Il terzo criterio che il Papa richiama discende proprio dal precedente: “l’inter- e la trans-disciplinarietà esercitata con sapienza e creatività nella luce della Rivelazione”. Il metodo scientifico che si basa sull’unità del sapere nella distinzione e nel rispetto delle sue molteplicità. Il quarto criterio consiste nella “necessità urgente di fare rete tra le diverse istituzioni che, in ogni parte del mondo, coltivano e promuovono gli studi ecclesiastici”. Alla base di questo sta il fenomeno della globalizzazione: i problemi di fronte all’umanità di oggi sono di “portata epocale” e non possono essere risolti se non con lo sforzo congiunto di tutte le istituzioni.   

Le Università cattoliche sono distinte dalle Facoltà e Università ecclesiastiche le quali dipendono direttamente dalla Santa Sede e sono rette dalla Costituzione Apostolica Veritatis gaudium (8 dicembre 2017). Esse si dedicano all’insegnamento e alla ricerca, alla luce della fede cristiana, nelle discipline comuni a tutte le Università. Queste Università e Istituti di studi superiori rilasciano titoli in accordo con le Autorità civili dei Paesi in cui operano. Pertanto, le modalità per il riconoscimento dei titoli rilasciati dalle Università cattoliche sono, di solito, identiche a quelle che vengono utilizzate dalle Università pubbliche dello stesso Paese.

Le Università cattoliche sono regolate dal CIC (can. 807-814), dalla Costituzione Apostolica Ex corde Ecclesiae (15 agosto 1990), dalle Norme applicative delle Conferenze episcopali e dagli Statuti interni di ciascuna Istituzione. Allo stesso tempo, esse seguono la legislazione e la struttura accademica dei rispettivi Paesi.

La Congregazione è particolarmente impegnata nel sollecitare le Conferenze Episcopali (o, nelle Chiese orientali, altre “Assemblea della Gerarchia Cattolica”) affinché, dove siano Università cattoliche, elaborino gli “Ordinamenti” applicativi locali, i quali richiedono una revisione da parte della Congregazione, prima di essere promulgati.

L’Universidade Católica Portuguesa fu istituita nel 1967 con decreto della Santa Sede (Lusitanorum Nobilissima Gens), su richiesta della Conferenza episcopale portoghese e sotto la Legge concordataria. Il riconoscimento ufficiale dell’UCP da parte del governo portoghese avvenne nel 1971, con il decreto legge 307/71, che riconosceva l'Universidade Católica pari  alle altre università portoghesi e concesse di conferire i gradi - attualmente “licenciado, mestre e doutor” - dello stesso valore e gli stessi effetti di quelli assegnati dalle università statali. Nel 2017 ha celebrato il suo 50esimo anniversario. L’attuale Rettore, Prof. Doutora Isabel Capeloa Gil. Católica, è una rinomata istituzione in Portogallo, con un'eccellente reputazione, i più alti standard di ricerca, formazione e una forte connessione con la società. L’Università ha quattro sedi: Lisbona (sede centrale), Porto, Braga e Viseu, con circa 10 mila studenti e più di mille insegnanti.

 

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